venerdì 22 giugno 2012

Selezione Bancarella 2012 - 4 -







I poeti morti non scrivono gialli

Autore: Bjorn Larsson
Editore: Iperborea
Anno: 2012
E’ la parola che dà senso alla vita

E’ molto originale l’impianto narrativo: sono presenti tutti gli elementi strutturali di un giallo, però l’indagine è quasi un espediente per parlare di poesia, amata intensamente dal poliziotto-poeta Barck, che spera di poter trovare un editore che stampi i suoi versi. Jean Y. prima vittima è poeta che cerca sempre un contatto diretto con la realtà perché sa che “la poesia illumina il mondo sotto una luce nuova e intensa”, “ha acume a dire la verità”, rende eterno il fuggevole e il provvisorio. La sua sofferta decisione di scrivere un romanzo giallo, sollecitato dall’editore Petersén che spera di venderlo meglio delle raccolte di poesia che pochissimi leggono, viene considerata un tradimento da Tina, vendicativa “musa” fanatica d’amore per la poesia o di questa rivale? Larsson ha fatto un libro che si legge molto bene, fluido nella narrazione, con “semi” di indizio disposti al punto giusto della “fabula”, stimola l’interesse, ha ottime capacità di “sedurre” il lettore, i personaggi hanno convincente spessore, le molteplici notazioni letterarie si intersecano con la tipologia del racconto giallo, ma senza dare effetto di ibridismo tematico. In modo colloquiale ma profondo si riflette di filosofia e di teorie estetiche, con un garbato attacco contro i professori di lettere all’Università che hanno trasformato lo studio della letteratura “da critica a scienza” allontanandosi dalle brucianti domande che essa ha sulla vita, il linguaggio, la società. Con forte sguardo di denuncia sull’attualità l’autore (un giallista che ironizza su se stesso dicendo, senza crederlo, che i gialli sono da considerare un sottoprodotto letterario) parla con leggerezza della falsità delle campagne mediatiche, dei “misfatti” dei banchieri che vogliono massimizzare il profitto dimenticando che l’uomo è molto più complicato, ha sogni, paure, fede nei miti e ha sentimenti. Sono i poeti che entrano nella vita vera, consolano, sanno muoversi al di là dei limiti del controllabile, capiscono le ingiustizie sociali ed economiche che fanno sempre pagare alla gente comune il prezzo degli eccessi dei potenti col loro “mantra”che bisogna seguire il mercato.
Un romanzo dunque costruito su due piani paralleli ma anche contigui, frammenti di rigorosa realtà si intersecano con l’invenzione: la poesia non si piega al giogo della verosimiglianza e al funerale di Jean Y. si recita Regalami una poesia/che non comincia/e non finisce di Yvon Le Men. La parola, dono di Dio, è una forza creativa che dà senso alla vita e trova la sua più alta espressione nell’arte e nella letteratura. Per questo vive e per questo muore Jean Y. e non solo lui. Il movente dei delitti è pertanto inconsueto, la poesia non è il linguaggio degli assassini e forse nemmeno la verità della polizia, ma è proprio con le intuizioni del poeta che il poliziotto-poeta Barck scioglierà l’intrigo, ben narrato, con finale intuibile, eppure sorprendente, come si richiede al genere letterario del libro giallo. (m.l.s.)

Bjorn Larsson, I poeti morti non scrivono gialli, Milano, Iperborea, 2011 (€ 17,00)

Bjorn Larsson (Jönköping – Svezia, 1953) docente di letteratura francese all'Università di Lund, esperto velista, inizia la sua carriera di scrittore nel 1980 con una raccolta di racconti cui fa seguito il romanzo Il cerchio celtico, pubblicato nel 2000 in Italia da Iperborea (l’editrice attenta alle opere delgli autori del Nord Europa, che pubblica anche tutte le altre opere di Larsson tradotte in italiano). Oltre che Il cerchio celtico ed I poeti morti non scrivono gialli, suoi romanzi disponibili nella nostra lingua sono La vera storia del pirata Long John Silver, Il porto dei sogni incrociati, L'occhio del male, La saggezza del mare, Otto personaggi in cerca (con autore) e Bisogno di libertà, l’autobiografia dell’A., scritta in francese e pubblicata in Francia nel 2006.

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