venerdì 22 giugno 2012

Selezione Bancarella 2012 - 2 -




Così in terra

Autore: Davide Enia
Editore: Baldini Castoldi Dalai editore
Anno: 2012
La ferocia di vincere

“Così in terra”. Così è a Palermo, visitata per lampi di luce in un mezzo secolo della sua storia, da quando la sua gente, nella fase più cruenta del secondo conflitto mondiale, viveva il terrore delle bombe alleate a quando altre bombe, quelle delle stragi di mafia, scuotono strade ove la violenza è quotidianità. Davide Enia tratteggia la realtà del capoluogo siciliano, proponendone i ritmi attraverso un folto gruppo di personaggi, che ruotano attorno ad una palestra di pugilato. Preminente e filo conduttore della narrazione è Davidù, che alla boxe arriva necessariamente, per rispetto della tradizione familiare. Pugile lo zio Umbertino, pugile il padre, il mitico Paladino, perito tragicamente in un incidente automobilistico alla vigilia della sfida che lo avrebbe portato a disputare il titolo nazionale; morto quando Davide era ancora nel grembo della madre e che compare, figura sfumata, ma pregnante, tra le righe del romanzo, dove si intrecciano storie nella storia. Amici che non sono amici, amori adolescenziali che faticano a sbocciare, il mito del sesso portato al parossismo (con tutto un armamentario di pregiudizi giovanili e di credenze difficili da sfatare), la voglia di riscatto, di affermarsi, di crescere. E la violenza, meglio la ferocia quale ingrediente necessario per la vittoria Davidù catalizza un mondo dove la pietà non è quasi mai di casa: l'unico gesto di perdono lo si ritrova quando nonno Rosario posa a terra il bastone con cui avrebbe potuto legittimamente vendicarsi del cane “reo” di aver morso il nipote che intendeva tirargli la lingua. C'è la storia di Garruso, che prova a crescere di fronte alla morte della madre e si attacca al pugile-Poeta nella ricerca spasmodica di un'amicizia mai apertamente dichiarata, ma di fatto concessa e forte. C'è Umbertino, sconfitto sul ring, che cerca il riscatto nel volere campione il nipote. Ci sono Nina e la bionda Eliana. Ci sono la guerra d'Africa e la prigionia. E sullo sfondo le notizie, buttate là, senza enfasi, degli attentati a Falcone e Borsellino, ineluttabili, di fronte ai quali l'unica reazione è verificare che i percorsi di allenamento di Davidù non sfiorino abitazioni di magistrati. Non si sa mai: sarebbe un'atroce beffa del destino perdere un altro campione alla vigilia di un incontro importante! Ma non tutto è così. Accanto alla boxe, dopo che “il pesce squalo” è andato alla guerra ed ha trovato il suo “campo di battaglia” nel quale la “ferocia” è d'obbligo, c'è lo studio delle lettere classiche, con la nonna maestra che insegna i rudimenti del latino a Davidù ancora bambino, la sua promozione a pieni voti al classico: altre speranze, diverse da quelle del ring, da dove, però, occorre uscire vincenti. Su tutto impera il silenzio, perché “pochissime esperienze sono così narrative come il silenzio tra due persone che si sono appena lasciate”, poiché “nella comunicazione tra esseri umani” il senso transita “soltanto a livello minimo attraverso le parole”. Ed il dialetto, usato ampiamente soprattutto nel prima parte del racconto, è strumento quanto mai efficace (anche se ostico per i non siciliani) di sentimenti convulsi, pregnanti, che sottendono una realtà dai colori accesi. (g.a.)

Davide Enia, Così in terra, Milano, Baldini Castoldi Dalai editore, 2012 (€ 17,50)

Davide Enia (Palermo, 1974) con Così in terra entra appieno nel mondo della narrativa, dopo che vi aveva fatto capolino nel 2010 con il racconto Mio padre non ha mai avuto un cane. La sua attività artistica fino ad oggi preminente è stata il teatro, al quale ha dedicato buona parte della sua vita da quando, nel 2002, aveva scritto, diretto ed interpretato «Italia-Brasile 3 a 2», pièce sulla gloriosa partita del 1982, seguita da Maggio ‘43 (sui bombardamenti su Palermo di quell'anno) e da Scanna (la storia della vita di una famiglia confinata in un rifugio durante la guerra. Ampia anche la sua produzione in campo radiofonico e televisivo, dove, fra l'altro, ha collaborato con Report.

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