Marcello Simoni è il vincitore del 60°
Premio Bancarella
Un medioevo intessuto di riti magici e alchimie
che vede il libro giocare il ruolo di vero protagonista, sia pure in una veste
salvifica po... |
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Marcello Simoni è il vincitore del 60° Premio
Bancarella
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Un medioevo intessuto di riti magici e
alchimie che vede il libro giocare il ruolo di vero protagonista, sia pure in
una veste salvifica poiché in grado di evocare gli angeli, ha conquistato i
librai del Bancarella che gli hanno tributato un corale consenso di voti, tale
da distanziare considerevolmente l’altro concorrente della presente edizione del
Bancarella, La voce del destino di Marco Buticchi. Anche questo un libro
di tono storico, ma assai avanzato nel tempo rispetto al precedente, poiché si
snoda dalla seconda guerra mondiale fino ai giorni nostri. Quasi la metà dei 200
votanti del Bancarella (97) ha contrassegnato con una crocetta il volume di
Marcello Simoni Il mercante di libri maledetti, edito da Newton
Compton, in uno scrutinio che, in una serata battuta da un vento pungente, ha
tenuto avvinto e trepidante un pubblico di oltre mille amanti del libro. Come
sempre convenuto nella piazza della Repubblica, dove si recita il tradizionale
rito letterario, intitolato, nella presente edizione, un Week-end a
Pontremoli con i premi Bancarella, 20, 21, 22 luglio. Evidentemente quella
di Buticchi era una voce di un destino stregato perché già dalla prima lettura
dei voti Simoni ha guadagnato un margine di 15/20 consensi che ha mantenuto fino
alla fine. Il libro di Buticchi si è aggiudicato infatti 80 preferenze. Agli
altri concorrenti è spettato dividersi il magro bottino dei poco meno che 20
voti restanti, del quale ha comunque privilegiato in modo maggiore I Poeti
morti non scrivono gialli di Björn Larsson con 10 voti, mentre sorprende che
libri di indubbio pregio come quelli di Enia, Così è il mondo, e di
Perissinotto, Semina il vento, abbiano trovato solo un estimatore.
Qualcosa in più è andata a Mercalli che comunque per entità è rimasta entro le
dita di una mano. Il giovane vincitore, è nato infatti nel 1974, ex archeologo e
ora bibliotecario ha evidentemente messo ha frutto la propria professione è si
può dire, con il suo editore, il trionfatore del 60° Premio Bancarella. Una
edizione che ha avuto non pochi motivi di interesse e che è risultata pari alle
aspettative, tutti gli autori erano infatti sul palco, compreso Larsson, ma che
ha avuto due ospiti di eccezione: Franca Valeri nella veste di presidente del
Premio, lucidissima e caustica come sempre, anche se il tempo ne vela la
prodigiosa capacità comunicativa e un Adelmo Fornaciari, amabile e misurato, ma
veramente gigantesco nella ostentata modestia come nel valore di musicista. A
sua volta Zucchero ha saputo con il suo eloquio piano e gentile deliziare il
pubblico. Brava come sempre la conduttrice, Letizia Leviti, che oltre alla
distintiva professionalità possiede un naturale garbo di cui ha dato prova nella
intervista a una signora del teatro e grandissima interprete come Franca Valeri. |
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