venerdì 8 luglio 2011

PREMIO STREGA - Il vincitore -



Roma - “Erano artigiani, straordinari e fragilissimi artigiani. Lontani pronipoti

dei maestri di bottega medievali, e ciononostante rappresentavano l’ossatura di un sistema economico che incredibilmente si reggeva su di loro, e anche se era ben lungi dall’essere perfetto, funzionava, eccome se funzionava e si basava su quello che all’epoca erano le regole del libero mercato”.

Un mondo spazzato via dalla globalizzazione in nome di quello stesso libero mercato, una realtà che Edoardo Nesi, che ieri notte si è aggiudicato l’edizione 2011 del premio Strega, racconta con rabbia e nostalgia, nel suo romanzo-saggio “Storia della mia gente” (Bompiani, 163 pagine, 14 euro). Le operazioni di voto nel Ninfeo di Villa Giulia a Roma si sono prolungate nella notte registrando una sfida a due fra Nesi e Bruno Arpaia, autore di “L’energia del vuoto” (Guanda, 266 pagine , 16,50 euro). Al terzo posto Mario Desiati con “Ternitti” (Mondadori, 264 pagine, 18,50 euro). Non sono mai veramente entrate in gara, invece, la giovane Mariapia Veladiano con “La vita accanto” (Einaudi, 172 pagine, 26 euro) e Luciana Castellina che ha pubblicato l’autobiografia “La scoperta del mondo” (Nottetempo, 280 pagine, 16,50 euro).

“Storia della mia gente” scritto da un imprenditore diventato scrittore, ultimo esponente di una dinastia di industriali tessili, racconta come proprio a lui sia toccato il compito di vendere l’azienda di famiglia, prima che fosse travolta dalla concorrenza cinese. Il libro risulta per metà l’autobiografia di un intellettuale sedotto dalla letteratura americana e per l’altra un’impietosa analisi economica, politica e sociale degli errori compiuti, a cavallo del millennio, dal sistema Italia nel gestire la rivoluzione dei mercati mondiali.

Anche il libro di Desiati si occupa di lavoro, ma da una prospettiva del tutto diversa, sia come stile che come contenuti. Desiati narra, infatti, la storia di una famiglia pugliese costretta a emigrare in Svizzera dove il capofamiglia dovrà lavorare in una fabbrica di eternit con le conseguenze drammatiche che il contatto con l’amianto comporterà per lui e per tanti altri lavoratori. Nel suo romanzo anche Bruno Arpaia affronta un tema di straordinaria attualità come il rapporto fra la scienza e la vita quotidiana, partendo da un luogo unico al mondo: il Cern di Ginevra, dove si svolgono gli esperimenti per tentare di riprodurre il momento del Big Bang , l’attimo in cui è nata la materia.

Su questo sfondo si sviluppa una trama complessa in cui si intersecano terrorismo e evoluzione dei rapporti padre-figlio. Il libro di Luciana Castellina ripercorre invece gli anni dell’adolescenza della futura militante comunista durante il fascismo.

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