sabato 4 giugno 2011

Premio Campiello Letteratura

Maria Pia Ammirati, Ernesto Ferrero, Giuseppe Lupo, Federica Manzon e Andrea Molesini sono i cinque finalisti della 49° edizione del Premio Campiello Letteratura
pubblicato il 30/05/2011
Assegnato a Viola Di Grado per il romando "Settanta acrilico trenta lana" il riconoscimento Campiello Opera Prima.

(Padova, 28 maggio 2011) - Sono stati selezionati oggi a Padova i finalisti della 49° edizione del Premio Campiello Letteratura - Confindustria Veneto. Un affollatissimo parterre ha atteso il risultato della votazione della Giuria dei Letterati, presieduta quest’anno dal Segretario Generale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali Roberto Cecchi, e composta da Gianluigi Beccaria, Riccardo Calimani, Philippe Daverio, Giordano Bruno Guerri, Nicoletta Maraschio, Salvatore Silvano Nigro, Ermanno Paccagnini, Silvio Ramat, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo e Annamaria Testa. Quest’anno la Giuria ha concentrato l’attenzione per la scelta dei cinque finalisti e per l’assegnazione del Premio Campiello Opera Prima su una rosa di 52 libri, tra i 180 romanzi pervenuti alla segreteria del Premio (di cui 73 opere di scrittori esordienti).
Allineato fin da subito il giudizio della Giuria tanto che ci sono volute solo due votazioni per arrivare alla scelta della cinquina finalista. Al primo giro di voto sono stati selezionati: con 9 preferenze Ernesto Ferrero per il romanzo “Disegnare il vento” (Einaudi), con 8 voti Giuseppe Lupo per il romanzo “L’ultima sposa di Palmira” (Marsilio), con 7 voti Maria Pia Ammirati per “Se tu fossi qui” (Cairo Editore), con 6 voti Federica Manzon per “Di fama e di sventura” (Mondadori). Al secondo giro, dove ciascun giurato poteva esprimere una sola preferenza, con 6 voti è entrato Andrea Molesini con il romanzo “Non tutti i bastardi sono di Vienna” (Sellerio).
“Sono particolarmente lieto e onorato di presiedere la Giuria dei Letterati, un’esperienza per me molto importante e ricca di emozioni” – ha dichiarato Roberto Cecchi aprendo i lavori – “il Campiello è la saldatura ideale tra il patrimonio identitario e lo sviluppo culturale del Paese”.
E’ stato affidato a Ermanno Paccagnini, il compito di tracciare le linee di tendenza di questa annata letteraria:“credo di poter dire che i libri arrivati rispecchino abbastanza fedelmente la situazione attuale, per gran parte all’insegna di una produzione standardizzata, nella quale comunque si possono rinvenire una serie di opere letterariamente e narrativamente dignitose e anche qualcosa in più, pur senza attingere proprio al così detto capolavoro. Nulla di nuovo rispetto al recente passato; e anche in questo spesso le sorprese vengono dai giovani, si tratti di opere prime assolute o di prime esperienze nella narrativa lunga. Quanto ai temi prevalenti, ove si dimentichi la diffusione incontrollata dei gialli, solo raramente vivificati dall’ironia, prevalgono ancora la storie familiari. Ricco è anche il quadro della narrazione intorno a figure storiche o letterarie o ad avvenimenti storici, in ciò supportati anche dal 150enario dell’Unità. Ed è qui che si registra una vivacità affabulatoria, che talora travalica la storia per entrare in un fascinoso passato letto come mito”.
“Il Campiello in questi anni ha dato un significativo contributo alla promozione e alla visibilità di tanti autori e romanzi” - ha dichiarato il Presidente della Fondazione Il Campiello, Andrea Tomat - “Ci auguriamo che il nostro Premio possa diventare più incisivo, soprattutto nel coinvolgere sempre più persone ad appassionarsi alla lettura. La Cultura rappresenta un fattore determinante di sviluppo sociale, civile ed economico di una comunità. E’ una delle fondamenta sui cui ridefinire i tratti di una rinnovata identità nazionale”. Alessandra Pivato, Presidente del Comitato di Gestione del Premio, ha evidenziato le qualità di “un premio sano, attento alla tradizione ma aperto ai cambiamenti, e a promuovere nuovi talenti letterari”.
E proprio al libro di esordio di Viola Di GradoSettanta acrilico trenta lana” (edizioni E/O) la Giuria dei Letterati ha deciso di assegnare il riconoscimento Premio Campiello Opera Prima, con la seguente motivazione: “si impone subito per l’invenzione linguistica, spinta fino alla visionarietà. L’ambientazione in un quartiere periferico di Leeds, perennemente e tristemente invernale, tra personaggi tutti al limite della normalità, giustifica l’oltranza linguistica. Si capisce che il romanzo è di una spiccata originalità ed è contemporaneamente racconto di una non comune crudeltà. Per essere l’opera prima di una giovanissima scrittrice il romanzo è di grande maturità sia per struttura che per costruzione linguistica”.
Spetta ora alla Giuria dei Trecento lettori, i cui nomi si consoceranno solo sabato 3 settembre, data della Cerimonia di premiazione del Premio Campiello, la scelta del vincitore.

La realizzazione di questa edizione del Premio, è sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica ed il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, riceve il patrocinio e l’apporto della Regione Veneto ed è resa possibile grazie al concorso di Assicurazioni Generali, Banca Popolare di Vicenza, ManpowerGroup, Casinò di Venezia, Eni, Enel, Veronafiere, Terna e Koiné gruppo HCI. Media partner: Gruppo 24 Ore.

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